Domande e Risposte

Nell’ambito del progetto #ALICESICRESCE sono molti i dubbi e le domande che vengono poste a partire dal tema pubblicato.

Ecco qui i temi affrontati nei “miei” giovedì con i una selezione di dubbi e domande ricevute:

Tema: Preadolescenti e scuola superiore

Giovedì 11 febbraio 2021

Non possiamo convincere un preadolescente a studiare né creare per lui una motivazione a farlo.
Ma allora, cosa può fare un genitore per accompagnare il proprio figlio in un momento così delicato come l’inizio della scuola secondaria di secondo grado?

  • Favorire aspettative positive legate al percorso scolastico
  • Valorizzare i piccoli successi
  • Considerare il ruolo di studente come una parte e non il tutto(essere o meno un bravo studente non aggiunge o toglie nulla al mio valore come persona)
  • Evitare giudizi di valore rigidi (sei sempre… non sei mai…)

E se la scuola scelta si rivela essere quella sbagliata?

Un buon riorientamento nel primo anno di scuola superiore è un fattore protettivo contro l’abbandono scolastico‼️

Cambiare scuola non deve essere uno “scappare” dalledifficoltà, né essere considerato un fallimento, quanto piuttosto un momento di consapevolezza e di “educazione all’errore”

Ricordiamoci sempre che la scuola può essere il luogo dove si manifesta il disagio dei ragazzi, ma non è necessariamente la fonte di esso. È importante tenere d’occhio alcuni segnali che possono essere indicatori di un malessere che richiede di essere visto e preso in carico:

  • disinvestimento rispetto ad altri ambiti di interesse (sport, amici…);
  • sintomi fisici (mal di testa, fatica ad addormentarsi, disturbi della digestione o dell’alimentazione)
  • irritabilità, cambiamento repentino di umore, chiusura in se stessi.

Domande e Risposte

I ragazzi devono essere protagonisti attivi del loro percorso scolastico. I genitori possono (e devono!) accompagnarli, ma mai sostituirsi a loro. La scelta della scuola è sempre del ragazzo: solo così potrà avere fiducia di potercela fare.
Le università spesso mettono a disposizione un servizio interno di orientamento o un tutor di facoltà che aiuta nella scelta anche solo dando info sui percorsi possibili.
Se l’obiettivo è essere detestati, mettere ansia agli alunni e promuovere la dispersione scolastica, allora sì. Va bene anche nel caso si voglia ottenere l’effetto chiwawa: abbaio forte per nascondere che in realtà sono terrorizzato…
A 16 anni, lo svago è necessità. E’ importante avere linea comune tra i genitori e una volta presa una posizione ( ogni famiglia ha la sua, assolutamente legittima) va mantenuta.

Tema: Videogiochi e pandemia

Giovedì 4 marzo 2021

Il mondo dei videogiochi è un luogo dove fisiologicamente i preadolescenti amano stare: permette loro di cimentarsi nelle più svariate sfide, da soli o in competizione con altri coetanei.

Non sorprende quindi che in un periodo di sospensione come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia i videogiochi possano diventare per i ragazzi una delle maggiori occupazioni e parallelamente motivo di preoccupazione per i genitori.

Ecco allora alcuni punti da avere in mente quando viviamo in casa con un preadolescente gamer:

  • Stabilire regole chiare su tempo e modi di fruizione (quante ore al giorno, online sì o no, su quale consolle…)
  • Conoscere i videogiochi usati dai propri figli, condividendo il momento della scelta sulla base di criteri educativi e non solo ludici (età minima indicata dalla classificazione PEGI, contenuti…)
  • Proporre attività che promuovano tempo di qualità in famiglia (che può anche voler dire scegliere un videogioco da fare insieme!)
  • Affiancare ai limiti di tempo anche proposte di attività altre, che permettano di mantenere interessi e relazioni diverse

Infine, non cadiamo nella trappola di usare i videogame come merce di scambio: togliere i videogiochi come punizione/ricatto per ottenere qualcosa non ha nessun valore dal punto di vista educativo. Anzi, aggiunge frustrazione e risentimento, pessimi compagni di viaggio per stabilire con i ragazzi una relazione sana.

Domande e Risposte

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Tema: Cyberbullismo

Giovedì 25 marzo 2021

Quando parliamo di CYBERBULLISMO, ci riferiamo a qualunque forma di pressione, aggressione o molestia realizzata per via telematica, con lo scopo intenzionale di isolare, mettere in ridicolo o danneggiare un minore. Non è soltanto la versione online del bullismo, ma ha delle caratteristiche specifiche che ne acuiscono la gravità:

  • Essendo sempre connessi, non è limitato a un luogo, ma potenzialmente ci segue ovunque
  • La percezione di anonimato online porta ad alzare il tiro delle molestie
  • Le condivisioni portano a una diffusione della responsabilità (“lo fanno tutti”)
  • La platea degli spettatori è molto più ampia, potenzialmente tutti gli utenti del web

È indispensabile occuparsi di questo fenomeno perché le conseguenze sono importanti per tutti gli attori coinvolti:

  • Chi lo subisce può manifestare bassa autostima, sintomi psicosomatici, depressivi, da stress post traumatico
  • Chi lo mette in atto ha maggiori probabilità di avere convinzioni violente e di essere coinvolto in comportamenti criminali in età adulta
  • Chi assiste ad esso viene desensibilizzato alle prevaricazioni e alla violenza

Cosa possono fare gli adulti?

  • essere informati su social, piattaforme e siti frequentati dai ragazzi
  • interessarsi e partecipare attivamente alla loro vita online
  • essere un buon esempio di utilizzatori responsabili dei social
  • porsi in ascolto dei segnali di disagio senza giudicare

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Tema: Scuola e promozione autonomia

Giovedì 15 aprile 2021

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